Storia

Cenni sul territorio e 

sulla chiesa parrocchiale di S. Ignazio d’ Antiochia vescovo e martire.

( a cura di G. Marangon – direttore del Museo Diocesano di Arte Sacra in Chioggia e A. Alfiero – parroco)

 La lingua di spiaggia, distesa tra Porto Caleri (sud) e la foce dell’Adige (nord), era fino agli anni ’50 del secolo scorso un dedalo di valli e barene, caratterizzato da una fitta boscaglia di pini: la pineta mediterranea che da Ravenna arriva con intermittenze fino alla laguna veneta.

   Era chiamata Boccavecchia perché lì un tempo sfociava il Po di Tramontana (la Bocca di Tramontana), ramo principale deltizio del Po, fino alla sua deviazione – avvenuta nel 1600-1604 –  con il cosiddetto taglio di Porto Viro. Gli attuali toponimi Valle di Boccavecchia e Palude di Boccavecchia ne perpetuano il ricordo. Da circa mezzo secolo questa zona porta il nome ufficiale di Rosolina Mare, anche se i residenti l’identificano con il toponimo Rosapineta.

   Lo slancio turistico, scattato nel secolo scorso in concomitanza con il boom economico degli anni ’60, spinse a valorizzare il luogo, che, per la sua naturale selvatichezza costituiva e continua ad essere un’oasi di pace (anzi portò a sviluppare negli anni ’90 una sorta di percorso botanico, suggestivo, nella zona prospiciente di Porto Caleri – Giardino botanico).

   Grazie alla munificenza del prof. Rubaltelli, primario dell’ospedale di Padova, sorse nel 1963 una cappella in cemento armato con tetto a forte spiovente, edificata dalla ditta Fratelli Velo di Fontanaviva (PD). Fu benedetta in onore della Madonna Immacolata il 2 agosto 1964 dal vicario generale Mario Bullo, che avviò così le celebrazioni eucaristiche domenicali in zona. Successivamente, l’affermazione turistica del territorio persuase a un ampliamento dello stabile mediante una tettoia esterna.

  Dopo 50 anni, dal giorno della sua inaugurazione, nell’aprile del 2014, la cappella, che da tempo versava in condizioni alquanto precarie, è stata restaurata e riportata a una condizione dignitosa con l’impermeabilizzazione del tetto, dipintura esterna ed interna e rifacimento della tettoia esterna.

   Dalla metà degli anni ’60, anche la hall della colonia estiva “S. Giorgio” in Via del Moro (zona meridionale – Piazza San Giorgio) era usata per le celebrazioni estive domenicali (lo stabile fu demolito nel 2006). Negli stessi anni si veniva sviluppando nella zona settentrionale un villaggio di bangalow per rispondere alla richiesta turistica degli stranieri, soprattutto di lingua tedesca. Nel villaggio si provvide a elevare anche una tettoia, munita di altare, per le celebrazioni liturgiche del periodo estivo.

   Nel 1969 (11 ottobre) Rosolina Mare assurse a rango di parrocchia con il titolo di S. Ignazio vescovo e martire, e questo costituì una spinta a creare una vera chiesa, capace di rispondere alla domanda religiosa del numero crescente di turisti.

   Fu così che, per servire i residenti, fattisi essi stessi più numerosi, e l’ingente richiesta turistica, sorse – in Via dei Lauri 1, all’ingresso  del paese – la nuova chiesa parrocchiale, ampia e degna di una zona residenziale in espansione (ca. 3000 residenze). Fu edificata in un appezzamento di terra, donato già nel 1964 alla Curia vescovile di Chioggia dal Cav. Conte Gino Vianelli, su progetto dell’ Arch. Lucio Donaggio e degli Ing.ri  Giorgio e Roberto Vianello dello Studio VDV di Chioggia. Il 27 luglio 2000 il vescovo Angelo Daniel pose la prima pietra, e il 7 agosto 2004 procedette alla benedizione dello stabile in onore del patrono S. Ignazio d’Antiochia. 

   Il 1° giugno 2014 il vescovo di Chioggia Adriano Tessarollo consacra la chiesa a Dio Ottimo e Massimo («D.O.M.» – “Deo Optimo Maximo”) in onore di S. Ignazio d’ Antiochia vescovo e martire, deponendo nell’urnetta dell’altare le reliquie dei santi Martiri Felice e Fortunato – patroni della diocesi.

   Nella sua linea moderna, l’edificio armonizza insieme funzionalità e sacralità. Ruota a forma di tettoia a raggiera semicircolare con una serie di nervature bene visibili nel soffitto. Dall’esterno appare come un ampio chiosco cimato a chiocciola; all’interno sembra una grande ala distesa; richiama alla mente l’invocazione del salmista: “All’ombra delle tue ali proteggimi, Signore!” (Sal. 90, 4). Attorno all’ area celebrativa, soprelevata di alcuni gradini, si distende a ventaglio la navata riservata ai fedeli, capace di circa 600 posti  a sedere.

   La chiesa è munita di sacrestia nel retrocoro e di una cappellina attigua – può ospitare una sessantina di persone – per le celebrazioni del tempo invernale. 

   Semplice ma significativo l’ornato della chiesa. Il coro esibisce nel cono centrale un antico crocifisso settecentesco – restaurato, tra le tele della ‘Lavanda dei piedi’ e della ‘Pesca miracolosa’ di Cinzio Veneziani. Nell’aula, a sinistra, la nicchia custodisce la statua lignea della Madonna Immacolata e, a parete, la tela dell’ ‘Annunciazione’ dello stesso pittore; a destra, su parallelepipedi di marmo le statue lignee del titolare S. Ignazio d’Antiochia, di S. Francesco d’Assisi,  e un crocifisso (opere di scultori della Val Gardena) e le tele  ‘Gesù nella tempesta’(C. Veneziani), la ‘Caduta di Gesù sotto la croce’ di Giorgio Longhin e la ‘Deposizione’, creazione suggestiva della modernità. Elegante nella sua linea anche il tabernacolo a due facce, incastonato sulla parete di vetro tra l’aula grande e la cappella.  

    Originariamente a Rosolina Mare la cura pastorale era esercitata dal parroco del Volto di Rosolina, località solcata dalla statale Romea, 8 km a ovest rispetto il centro turistico.

Primo curato fu d. Ilario Fiorese (1964-1979) – (organizzò l’assistenza domenicale e le celebrazioni ai fedeli con l’aiuto di alcuni altri confratelli). Gli successe d. Vittorino Renier (1979-1983) con il titolo di parroco. Quindi seguirono altri sacerdoti come amministratori parrocchiali, in quanto parroci della parrocchia del Volto: d. Mario Trivellato (1983-1999) e d. Adriano Agnoletto (1999-2012). Dal 27 maggio 2012 è in carica come parroco d. Alberto Alfiero, chiamato a portare avanti un’animazione pastorale impegnativa soprattutto durante il periodo estivo. Si sono affiancati negli anni, a partire dal 1969, alcuni sacerdoti collaboratori domenicali, che hanno animato in luoghi diversi le celebrazioni liturgiche: d. Giuliano Marangon – Campeggio Nord – (1969-1998); d. Massimo Ballarin – Colonia S. Giorgio e Cappella dell’ Immacolata (1985-1991); d. Marino Callegari – Cappella dell’Immacolata, servizi nei Campeggi e infine nella nuova chiesa (1989-2012).

   Di fatto, il complesso parrocchiale offre opportunità varie: oltre alle celebrazioni liturgiche, con possibilità per gruppi di sostenere il canto e di affiancarsi ai ruoli celebrativi, la disponibilità di spazi meditativi, di dialogo spirituale e di adorazione eucaristica a ridosso della messa vespertina domenicale, nonché occasionali manifestazioni formative.